La battaglia per i servizi di marketing on the move e legati alla posizione geografica non è solo tra Facebook (Places e Deals), Foursquare e Google (Places, with Hotpot). Decine di start-up stanno puntando a completare l’offerta dei colossi del web, utilizzando le loro API oppure inventandosi nuovi servizi. Il loro obiettivo è spesso quello di dire ciò che i check-in non dicono: d’accordo che un determinato utente è stato in un determinato luogo (peraltro, ad oggi, non è esattamente dimostrabile); ma siamo sicuri che abbia interagito con il prodotto? E che lo abbia consumato, o messo nel carrello?

Stickybits promette di gestire raccolte punti e sbloccare deals nelle vicinanze, man mano che gli utenti fotografano codici a barre con i loro iPhone.

Betapond integra ottimamente le promozioni location-based con l’attività su Facebook, potendo assegnare ricompense per il check-in in un Facebook Place, ma anche per attività di sharing o liking. La case history più nota è forse la Top 50 Uk Places, realizzata con VisitBritain.

Scvngr completa idealmente Facebook Places, dando la possibilità ai merchant di costruirsi i loyalty program in autonomia, un po’ alla Foursquare; ma su Facebook.

Checkpoints, come Stickybits, punta sullo scanning dei codici a barre, mostrando ottimamente le sua potenzialità in un grazioso video su YouTube.

La competizione è aperta e lo scenario in continuo divenire, con molte opportunità per i marketer di sperimentare e innovare i propri propri programmi fedeltà. Viste le caratteristiche di alcune di queste applicazioni, c’è solo da sperare che i supermercati non si affollino di…fotografi di codici a barre, oltre che di acquirenti.