Il filone era stato inaugurato dagli eroi della televisione svedese, personaggi qualunque che diventavano i protagonisti di un emozionante video, in cui il mondo li applaudiva e li venerava per le loro gesta. A quell’applicazione, ne sono seguite decine. Facebook Connect ha dato ai creativi di mezzo mondo la grande opportunità di “importare” le informazioni personali (nome, cognome, foto, nomi e foto degli amici, post in bacheca, ecc.) e rielaborarle in storyboard più o meno articolati. Così è nato Supertifoso, iniziativa di LiveXtention per Intesa Sanpaolo e la carta SuperFlash. O, per citare un’altro progetto già citato in questo blog, il video Desire di Converse; esempio peraltro di un utilizzo un po’ forzato e non più così creativo di FB Connect.

Nelle ultime settimane, siamo stati colpiti particolarmente da altre due creazioni a base di Connect. La prima è diventata rapidamente popolarissima: il Museum of Me di Intel, dove immagini e testi del proprio profilo Facebook finiscono in una sorta di galleria d’arte, ovviamente a mostrare a tutti i propri amici. La seconda non ha avuto lo stesso successo, ma è ugualmente originale, divertente e “dritta al punto” della comunicazione che vuole veicolare: le Holidays Without Internet proposte dall’Ente del Turismo Svizzero. Tutto da provare!