Su questo blog abbiamo spesso parlato di augmented reality e di tutte le applicazioni che questa può avere per la comunicazione di marca, ma anche per lo shopping, per la ricerca e per mille altri utilizzi.

Le applicazioni che interagiscono con la realtà non necessariamente la aumentano. In certi casi, il valore aggiunto può essere quello di diminuire la realtà, eliminando oggetti, trovando quel qualcosa in meno che possa dare qualcosa in più.

Ecco due esempi:

1. Badabing! è un’applicazione per iPhone che sfrutta Facebook (non proprio augmenteddiminished reality, dunque) per “trovare” solo foto in pose nude o seminude dei contatti che interessano: un modo immediato per valutare velocemente una persona, con meno “filtri” possibili, insomma. O, se preferite, un app ideale per i voyeuristi. Il funzionamento non è ottimale, a dispetto della buona idea di partenza. Ecco come Badabing! viene recensita dall’Huffington PostIn realtà l’applicazione è abbastanza costosa (1,79 euro) e funziona, al momento, poco e male. Spesso si blocca durante la ricerca – che dura in genere circa 2 minuti – e quando completa il suo lavoro i risultati non sono “soddisfacenti”. Gli scatti trovati, infatti, sono spesso decisamente castigati. Quelli in cui i soggetti appaiono in costume, invece, sono solo una minima parte rispetto a quelli presenti negli album dei propri amici. Il filtro che seleziona le immagini in base alla maggior percentuale di pelle “esposta”, insomma, non sembra fare il suo dovere.

2. Wonderbra Decodeur è un’applicazione per scoprire i segreti della modella Adriana Cernanova attraverso un’app dedicata. L’applicazione sveste la modella facendo apprezzare al meglio i prodotti Wonderbra che indossa. Il video di presentazione dell’app è qui. Di seguito, invece, l’app al lavoro… così potete fare a meno di scaricarla.

 

Facile che avremo presto sui nostri cellulari app in grado di svestirci: il passaggio dal riconoscimento facciale, tramite app o magari direttamente tramite Facebook (FB era già molto avanti in questo campo, anche se sembra poi aver fermato la sua ricerca) alla ricerca delle nostre foto in rete non è poi così complesso. Prepariamoci!